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Masseria Jesce - Particolare esterno
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L'istantanea fa parte di una più ampia raccolta di fotografie realizzate per il progetto di censimento di 248 masserie pugliesi avviato da Giancarlo Chielli, professore del corso in Beni Culturali e Ambientali presso l'Accademia di Belle Arti di Bari. Il lavoro svolto ha dato vita al volume 'Le masserie di Puglia come Bene Culturale' in cui sono presenti alcuni scatti di masserie pugliesi tra cui quella in oggetto. L'immagine è un particolare delle mura di Masseria Jesce e l'autore ha generato lo scatto in bianco e nero e successivamente post prodotta. L'opera fotografica riprende i resti delle garitte pensili sulle alte mura, che ne denotano l'originario uso a scopo difensivo e la rendono un esempio architettonico particolare della zona come antica struttura fortificata; si trova nell'area di Altamura, in contrada Jesce, ed è oggi proprietà del Comune di Altamura. Fu costruita nel XVI secolo circa come unico corpo di fabbrica, a due livelli: il sottostante per accogliere gli spazi delle stalle e dei depositi, il secondo per le stanze ad uso nobiliare ed abitativo. Un salone conserva tuttora una volta lunettata. La struttura della Masseria, a blocco rettangolare, pare sia stato edificato sul luogo dove antiche cronache di epoca romana attestano la presenza di una postazione di smistamento della posta e luogo di ristoro, sulla Via Appia che collega Gravina in Puglia con Taranto, funzione che ha mantenuto nel tempo per le greggi durante la transumanza. Adiacente, si mantiene ancora l'insediamento rupestre con grotte ad anfiteatro. Proprio al di sotto della masseria, una cripta conserva affreschi trecenteschi. La Deesis (Cristo benedicente tra la Madonna e San Giovanni Battista) è attribuita al pittore Giovanni da Taranto insieme al ciclo mariano, alle pareti la serie dei Santi fu realizzata nel Seicento e attribuita a Didaco de Simone.
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L'istantanea fa parte di una più ampia raccolta di fotografie realizzate per il progetto di censimento di 248 masserie pugliesi avviato da Giancarlo Chielli, professore del corso in Beni Culturali e Ambientali presso l'Accademia di Belle Arti di Bari. Il lavoro svolto ha dato vita al volume 'Le masserie di Puglia come Bene Culturale' in cui sono presenti alcuni scatti di masserie pugliesi tra cui quella in oggetto. L'immagine è un particolare delle mura di Masseria Jesce e l'autore ha generato lo scatto in bianco e nero e successivamente post prodotta. L'opera fotografica riprende i resti delle garitte pensili sulle alte mura, che ne denotano l'originario uso a scopo difensivo e la rendono un esempio architettonico particolare della zona come antica struttura fortificata; si trova nell'area di Altamura, in contrada Jesce, ed è oggi proprietà del Comune di Altamura. Fu costruita nel XVI secolo circa come unico corpo di fabbrica, a due livelli: il sottostante per accogliere gli spazi delle stalle e dei depositi, il secondo per le stanze ad uso nobiliare ed abitativo. Un salone conserva tuttora una volta lunettata. La struttura della Masseria, a blocco rettangolare, pare sia stato edificato sul luogo dove antiche cronache di epoca romana attestano la presenza di una postazione di smistamento della posta e luogo di ristoro, sulla Via Appia che collega Gravina in Puglia con Taranto, funzione che ha mantenuto nel tempo per le greggi durante la transumanza. Adiacente, si mantiene ancora l'insediamento rupestre con grotte ad anfiteatro. Proprio al di sotto della masseria, una cripta conserva affreschi trecenteschi. La Deesis (Cristo benedicente tra la Madonna e San Giovanni Battista) è attribuita al pittore Giovanni da Taranto insieme al ciclo mariano, alle pareti la serie dei Santi fu realizzata nel Seicento e attribuita a Didaco de Simone.
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L'istantanea fa parte di una più ampia raccolta di fotografie realizzate per il progetto di censimento di 248 masserie pugliesi avviato da Giancarlo Chielli, professore del corso in Beni Culturali e Ambientali presso l'Accademia di Belle Arti di Bari. Il lavoro svolto ha dato vita al volume 'Le masserie di Puglia come Bene Culturale' in cui sono presenti alcuni scatti di masserie pugliesi tra cui quella in oggetto. L'immagine è un particolare delle mura di Masseria Jesce e l'autore ha generato lo scatto in bianco e nero e successivamente post prodotta. L'opera fotografica riprende i resti delle garitte pensili sulle alte mura, che ne denotano l'originario uso a scopo difensivo e la rendono un esempio architettonico particolare della zona come antica struttura fortificata; si trova nell'area di Altamura, in contrada Jesce, ed è oggi proprietà del Comune di Altamura. Fu costruita nel XVI secolo circa come unico corpo di fabbrica, a due livelli: il sottostante per accogliere gli spazi delle stalle e dei depositi, il secondo per le stanze ad uso nobiliare ed abitativo. Un salone conserva tuttora una volta lunettata. La struttura della Masseria, a blocco rettangolare, pare sia stato edificato sul luogo dove antiche cronache di epoca romana attestano la presenza di una postazione di smistamento della posta e luogo di ristoro, sulla Via Appia che collega Gravina in Puglia con Taranto, funzione che ha mantenuto nel tempo per le greggi durante la transumanza. Adiacente, si mantiene ancora l'insediamento rupestre con grotte ad anfiteatro. Proprio al di sotto della masseria, una cripta conserva affreschi trecenteschi. La Deesis (Cristo benedicente tra la Madonna e San Giovanni Battista) è attribuita al pittore Giovanni da Taranto insieme al ciclo mariano, alle pareti la serie dei Santi fu realizzata nel Seicento e attribuita a Didaco de Simone.
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L'istantanea fa parte di una più ampia raccolta di fotografie realizzate per il progetto di censimento di 248 masserie pugliesi avviato da Giancarlo Chielli, professore del corso in Beni Culturali e Ambientali presso l'Accademia di Belle Arti di Bari. Il lavoro svolto ha dato vita al volume 'Le masserie di Puglia come Bene Culturale' in cui sono presenti alcuni scatti di masserie pugliesi tra cui quella in oggetto. L'immagine è un particolare delle mura di Masseria Jesce e l'autore ha generato lo scatto in bianco e nero e successivamente post prodotta. L'opera fotografica riprende i resti delle garitte pensili sulle alte mura, che ne denotano l'originario uso a scopo difensivo e la rendono un esempio architettonico particolare della zona come antica struttura fortificata; si trova nell'area di Altamura, in contrada Jesce, ed è oggi proprietà del Comune di Altamura. Fu costruita nel XVI secolo circa come unico corpo di fabbrica, a due livelli: il sottostante per accogliere gli spazi delle stalle e dei depositi, il secondo per le stanze ad uso nobiliare ed abitativo. Un salone conserva tuttora una volta lunettata. La struttura della Masseria, a blocco rettangolare, pare sia stato edificato sul luogo dove antiche cronache di epoca romana attestano la presenza di una postazione di smistamento della posta e luogo di ristoro, sulla Via Appia che collega Gravina in Puglia con Taranto, funzione che ha mantenuto nel tempo per le greggi durante la transumanza. Adiacente, si mantiene ancora l'insediamento rupestre con grotte ad anfiteatro. Proprio al di sotto della masseria, una cripta conserva affreschi trecenteschi. La Deesis (Cristo benedicente tra la Madonna e San Giovanni Battista) è attribuita al pittore Giovanni da Taranto insieme al ciclo mariano, alle pareti la serie dei Santi fu realizzata nel Seicento e attribuita a Didaco de Simone.
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L'istantanea fa parte di una più ampia raccolta di fotografie realizzate per il progetto di censimento di 248 masserie pugliesi avviato da Giancarlo Chielli, professore del corso in Beni Culturali e Ambientali presso l'Accademia di Belle Arti di Bari. Il lavoro svolto ha dato vita al volume 'Le masserie di Puglia come Bene Culturale' in cui sono presenti alcuni scatti di masserie pugliesi tra cui quella in oggetto. L'immagine è un particolare delle mura di Masseria Jesce e l'autore ha generato lo scatto in bianco e nero e successivamente post prodotta. L'opera fotografica riprende i resti delle garitte pensili sulle alte mura, che ne denotano l'originario uso a scopo difensivo e la rendono un esempio architettonico particolare della zona come antica struttura fortificata; si trova nell'area di Altamura, in contrada Jesce, ed è oggi proprietà del Comune di Altamura. Fu costruita nel XVI secolo circa come unico corpo di fabbrica, a due livelli: il sottostante per accogliere gli spazi delle stalle e dei depositi, il secondo per le stanze ad uso nobiliare ed abitativo. Un salone conserva tuttora una volta lunettata. La struttura della Masseria, a blocco rettangolare, pare sia stato edificato sul luogo dove antiche cronache di epoca romana attestano la presenza di una postazione di smistamento della posta e luogo di ristoro, sulla Via Appia che collega Gravina in Puglia con Taranto, funzione che ha mantenuto nel tempo per le greggi durante la transumanza. Adiacente, si mantiene ancora l'insediamento rupestre con grotte ad anfiteatro. Proprio al di sotto della masseria, una cripta conserva affreschi trecenteschi. La Deesis (Cristo benedicente tra la Madonna e San Giovanni Battista) è attribuita al pittore Giovanni da Taranto insieme al ciclo mariano, alle pareti la serie dei Santi fu realizzata nel Seicento e attribuita a Didaco de Simone.
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L'istantanea fa parte di una più ampia raccolta di fotografie realizzate per il progetto di censimento di 248 masserie pugliesi avviato da Giancarlo Chielli, professore del corso in Beni Culturali e Ambientali presso l'Accademia di Belle Arti di Bari. Il lavoro svolto ha dato vita al volume 'Le masserie di Puglia come Bene Culturale' in cui sono presenti alcuni scatti di masserie pugliesi tra cui quella in oggetto. L'immagine è un particolare delle mura di Masseria Jesce e l'autore ha generato lo scatto in bianco e nero e successivamente post prodotta. L'opera fotografica riprende i resti delle garitte pensili sulle alte mura, che ne denotano l'originario uso a scopo difensivo e la rendono un esempio architettonico particolare della zona come antica struttura fortificata; si trova nell'area di Altamura, in contrada Jesce, ed è oggi proprietà del Comune di Altamura. Fu costruita nel XVI secolo circa come unico corpo di fabbrica, a due livelli: il sottostante per accogliere gli spazi delle stalle e dei depositi, il secondo per le stanze ad uso nobiliare ed abitativo. Un salone conserva tuttora una volta lunettata. La struttura della Masseria, a blocco rettangolare, pare sia stato edificato sul luogo dove antiche cronache di epoca romana attestano la presenza di una postazione di smistamento della posta e luogo di ristoro, sulla Via Appia che collega Gravina in Puglia con Taranto, funzione che ha mantenuto nel tempo per le greggi durante la transumanza. Adiacente, si mantiene ancora l'insediamento rupestre con grotte ad anfiteatro. Proprio al di sotto della masseria, una cripta conserva affreschi trecenteschi. La Deesis (Cristo benedicente tra la Madonna e San Giovanni Battista) è attribuita al pittore Giovanni da Taranto insieme al ciclo mariano, alle pareti la serie dei Santi fu realizzata nel Seicento e attribuita a Didaco de Simone.
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L'istantanea fa parte di una più ampia raccolta di fotografie realizzate per il progetto di censimento di 248 masserie pugliesi avviato da Giancarlo Chielli, professore del corso in Beni Culturali e Ambientali presso l'Accademia di Belle Arti di Bari. Il lavoro svolto ha dato vita al volume 'Le masserie di Puglia come Bene Culturale' in cui sono presenti alcuni scatti di masserie pugliesi tra cui quella in oggetto. L'immagine è un particolare delle mura di Masseria Jesce e l'autore ha generato lo scatto in bianco e nero e successivamente post prodotta. L'opera fotografica riprende i resti delle garitte pensili sulle alte mura, che ne denotano l'originario uso a scopo difensivo e la rendono un esempio architettonico particolare della zona come antica struttura fortificata; si trova nell'area di Altamura, in contrada Jesce, ed è oggi proprietà del Comune di Altamura. Fu costruita nel XVI secolo circa come unico corpo di fabbrica, a due livelli: il sottostante per accogliere gli spazi delle stalle e dei depositi, il secondo per le stanze ad uso nobiliare ed abitativo. Un salone conserva tuttora una volta lunettata. La struttura della Masseria, a blocco rettangolare, pare sia stato edificato sul luogo dove antiche cronache di epoca romana attestano la presenza di una postazione di smistamento della posta e luogo di ristoro, sulla Via Appia che collega Gravina in Puglia con Taranto, funzione che ha mantenuto nel tempo per le greggi durante la transumanza. Adiacente, si mantiene ancora l'insediamento rupestre con grotte ad anfiteatro. Proprio al di sotto della masseria, una cripta conserva affreschi trecenteschi. La Deesis (Cristo benedicente tra la Madonna e San Giovanni Battista) è attribuita al pittore Giovanni da Taranto insieme al ciclo mariano, alle pareti la serie dei Santi fu realizzata nel Seicento e attribuita a Didaco de Simone.
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